Report del 2008.01.29

29.01.2008 – Dalle ore 19,00 alle 22,30 circa
Mag. limite 5,5-6,0 –
Trasparenza buona – Turbolenza bassa
Seeing = 6-7 (scala di Pickering – 10=migliore)

Finalmente ! Dopo quasi 2 mesi una uscita “fuori porta”, sempre con il fido Fortunato a mio fianco.
Tutte le mappe preparate sulle costellazioni invernali rispolverate in fretta e furia e alle 18,30 siamo già sul posto. Non ce la siamo sentiti di arrivare a Casaletto Spartano perchè leggere velature all’imbrunire ci avevano fatto temere il peggio. 15 minuti di auto e ci accontentiamo di Torraca.

La serata è sufficientemente buona da rasserenarci. Un po’ di umidità ma cielo calmo e abbastanza trasparente (diciamo tra mag. 5,5 e 6,0).
Collimiamo telrad e cercatore su Marte che è quasi allo zenit e, naturalmente , si inizia subito col pianeta rosso che tante delusioni ci ha dato finora.
La serata non è straordinaria ma abbastanza calma.

Diciamo che è il miglior Marte visto finora. Nulla di entusiasmante ma qualche chiazza più scura è facilmente individuata, mentre la calotta si perde nella notevole luminosità del pianeta (almeno con 25 cm di specchio!).
Rivaluto il 5mm HR-Planetary TMB. Davvero nitida e contrastata l’immagine a 250x e con un campo visuale abbastanza comodo per il dobson.

Anche la collimazione delle ottiche è rimasta buona – sono 3 uscite che non ricollimo gli specchi e le stelle sono davvero piccole e puntiformi.

Orione si staglia già abbastanza alto. Ci tuffiamo su M42 e, in un religioso silenzio, ci godiamo tutta la bellezza della “spada”: M43, NGC 1973-75-77 (“The Running Man”), NGC 1981 alternandoci all’oculare per oltre 10 minuti. Ma ne vale sempre la pena. La tridimensionalità che acquista la zona centrale della nebulosa con il protrarsi dell’osservazione è davvero fantastica.

Restando in Orione era doveroso puntare subito la NGC 2024 “Nebulosa Fiamma”, percepita già precedentemente da postazione urbana. desso è evidente già in visione diretta. E’ davvero molto estesa ed a 78x riempie quasi tutto l’oculare. Netta la zona scura centrale che la divide.

Un’occhiata a M78, sempre in Orione e si passa all’Auriga, per un ripasso dei suoi meravigliosi ammassi aperti.

Come sempre partiamo da M37 per poi salire ad M36 ed arrivare ad M38.
Sono tutti e tre spettacolari e complice la calma atmosferica ci soffermiamo ad ossevarli lungamente. M38 a bassi ingrandimenti è accompagnato da NGC 1907, altro ammasso aperto molto più piccolo ma ben evidente nel campo; a 156x riusciamo anche a risolverlo agevolmente.

Tornando verso M36 troviamo NGC 1931; alla vista appare come una piccola nebulosità rotondeggiante e abbastanza diafana. Non conoscendo la sua posizione precisa sarebbe davvero difficile da trovare.

Più su di M38 riusciamo ad inquadrare NGC 1857. Dopo aver osservato i tre Messier dell’Auriga questo ammasso aperto, rarefatto ed irregolare, non è molto appariscente ma comunque bello.

Tappa obbligata, quasi allo zenit, M1 nel Toro. Già osservata precedentemente o con strumenti più piccoli o da postazione urbana non è che la situazione cambi molto. A 156x è abbstanza estesa, ma comunque molto scura. In visione distola si nota maggiormente l’irregolarità dei bordi ma non è certo una visione “spettacolare”. Soprattutto se si confronta con le foto che si trovano in giro.

Adesso è il turno dei Gemelli. Avevo preparato qualche mappa ed una serie di oggetti aiutandomi con la “The Night Sky Observer’s Guide” da poco in mio possesso (un consiglio: compratela !!!).

Innanzitutto M35 con NGC 2158. Non entrano entrambi nel campo dell’oculare a 52x ma non abbiamo voglia di metterci a sostituire oculari (pigrizia da Hyperion-Zoom !) e preferiamo perdere qualche stella di M35. L’impatto è davvero meraviglioso. M35 molto ricco, irregolare e con molte stelle di discreta luminosità e NGC 2158 estremamente compatto, quasi da sembrare un ammasso globulare.

NGC 2129 è piccolo ma facilmente rintracciabile, una ventina di stelle attorno a due più luminose.
Molto bello anche NGC 2266, con alcune stelle più luminose a formare un piccolo arco.
E’ la volta di NGC 2420, una bella nuovoletta di stelle abbastanza denso al centro.

Ben più difficile trovare NGC 2392 , la nebulosa planetaria “Eskimo”.
Non avevo mappe dettagliate per lo star-hopping all’oculare e ci abbiamo messo un po’ a trovarla col cercatore, visto che a 8x non si distingue da una stella. Con l’aiuto di un asterismo ad arco siamo poi riusciti ad individuarla.
Come tutte le planetarie bisogna salire con gli ingrandimenti. A 156x si vede comunque bene la struttura: un anello di fumo con al centro una zona molto più luminosa intercalata da un cerchio più scuro. Utilizziamo l’HR Planetary da 5mm (250x) che ci offre un’immagine più grande anche se forse non più dettagliata. Diciamo che la struttura si vede con più facilità. Davvero molto bella !

Prima di abbandonare i Gemelli un’occhiata a NGC 2304, un’ammasso di forma irregolare molto poco denso. Nulla di più.

Improvvisamente mi accorgo che una parte della costellazione di Andromeda è a tiro, sopra la collinetta alle nostre spalle. Avevo preparato qualche mappa.
Cerchiamo NGC 752 e lo troviamo agevolmente. E’ un bell’ammasso aperto, molto esteso e di forma irregolare, che già a 52x riempie l’oculare di splendide catene di stelle.

Con maggiore difficoltà (ho con me solo mappe per cercatore) troviamo NGC 891. Non sarà serata da galassie ma mi aspettavo di più (maledette foto !). Il fuso è sicuramente molto lungo, ma davvero poco luminoso.
La forma è si quella che si vede nelle foto, ma senza luminosità centrale e, naturalmente, senza la bellissima linea di polvere che la attraversa.

Passiamo a Canis Maior.

A parte l’iniziale l’apoteosi del cazzeggio (cercare di osservare Sirio B !) e nonostante la bassa elevazione ed un certo inquinamento luminoso nella zona, riusciamo ad osservare M 41, sempre impressionante, che ci riempie l’oculare di stelle di ogni magnitudine che si rincorrono in eleganti catene.

Da Sirio ci dirigiamo verso est (Puppis) per osservare M46 ed M47, due ammassi aperti molto belli e luminosi. Il primo è regolare e molto ricco di piccole stelle il secondo di forma irregolare e con una decina di stelle molto luminose disposte N-S.
Non proviamo nemmeno a cercare la planetaria NGC 2438 in M46 perchè in quella zona l’inquinamento luminoso è abbastanza invadente.

Saliamo ora verso Monoceros (Unicorno).

Si parte ovviamente da M50, un ammasso aperto abbastanza esteso ed irregolare, non molto denso ma composto di stelle abbastanza luminose.
Poi verso est per un altro ammasso aperto NGC 2353, con una bella stella di sesta magnitudine che spicca nel campo.
Si passa quindi a NGC 2506, un ammasso aperto più piccolo ma molto denso di stelline che risolviamo agevolmente a 156x.

In tutt’altra zona, ma sempre restando in Monoceros, andiamo ad osservare NGC 2264. Facilmente individuabile nel cercatore è un ammasso aperto irregolare e molto esteso. Pur non avendo filtri nebulari ci dedichiamo lungamente all’osservazione per cercare di percepire la “Cone Nebula”. Ma ci fa’ compagnia solo il classico “albero di natale”.

Con un po’ di difficoltà riusciamo a scovare NGC 2261 la “Hubble’ Variable Nebula”. E’ proprio vero: se non trovi qualcosa è perché non stai cercando nel posto giusto…
Davvero bella a 156x, con la sua tipica forma triangolare, “a vela”, ed anche discretamente luminosa (seppur più piccola di come la immaginassimo). Si nota facilmente che la nebulosità non è omogenea.
Proviamo anche con l’HR Planetary a 250x: l’immagine diventa più grande ma anche scura e non ci sembra di percepire altri dettagli.

Poi NGC 2236, un ammasso aperto abbastanza sfuggente, di forma irregolare e situato in una zona comunque ricca.

Della Nebulosa Rosetta riusciamo ad osservare solo l’ammasso aperto NGC 2244. Molto luminoso, ampio e irregolare, visibile facilmente anche col cercatore. Della nebulosità invece nessuna traccia. La serata non è il massimo per trasparenza.

Iniziamo a patire un poco il freddo e soprattutto l’umidità. Il corpo è ben riparato ma le gambe non lo sono altrettanto. Decidiamo di proseguire ancora.

Non abbiamo più mappe abbastanza dettagliate ma M44 nel Cancro è visibile ad occhio nudo e lo puntiamo. Anche a 52x esce fuori dal campo per quanto e grande. E’ meglio nel cercatore.

L’Orsa Maggiore si staglia verso Nord in tutta la sua bellezza. E’ ancora bassa sull’orizzonte ma la zona di alfa e beta è abbastanza alta. Non ho mappe particolareggiate ma nei pressi della beta dovrebbe esserci qualcosa !

M108 la troviamo facilmente. Un piccolo fuso allungato (a me sembra leggermante più luminoso di NGC 891 in Andromeda) che a 156x mostra qualche screziatura tutt’intorno.

M97, la Nebulosa Gufo. Una bellissima nuvoletta tonda e molto piccola. A 156x gli “occhi” si distinguono abbastanza facilmente utilizzando la visione distolta.

A questo punto l’umidità ci ha quasi stremati e decidiamo di andare via. Ma dovrebbe esserci Saturno !

Certo, è ancora molto basso, ma la sua visione è sempre un toccasana.

E’ disposto praticamente in verticale, di taglio, come quasi di taglio sono i suoi anelli. Della divisione Cassini nemmeno a parlarne, ma è bellissimo anche così.

Ecco… ora possiamo andare a casa !

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